Assonautica Romana, si arricchisce di nuove energie e professionalità per incrementare la propria attività in favore dello sviluppo della nautica da diporto e del turismo nautico. In tal senso il Comitato esecutivo, riunitosi la scorsa settimana nella sede centrale di Roma, ha deciso la cooptazione al proprio interno di alcuni associati: Antonio Bufalari, Legal Counsel del Gruppo Marinedi e Amministratore Delegato del Marina di Capo d’Anzio; Giuseppe Accardi, presidente di Universo Mare; Emanuele Marini, legale rappresentante di Europsat srl. Inoltre, su proposta del presidente Cesare Pambianchi, il Comitato ha affidato all’avv. Bufalari l’incarico di vice presidente e ha varato un’ampia riorganizzazione delle competenze delegate ai vari consiglieri.
Questa la nuova struttura:
CESARE PAMBIANCH I – Presidente
ANTONIO BUFALARI – Vicepresidente – Rapporti istituzionali e sviluppo
GIUSEPPE ACCARDI – Consigliere – Formazione ed eventi
CARLO ENRICO BAZZANI – Consigliere – Rapporti Istituzionali e comunicazione
MATTEO COSTANTINI – Consigliere – Roma Capitale e Tevere
EMANUELE MARINI – Consigliere – Sicurezza in mare
UGO PAMBIANCHI – Consigliere – Sport ed eventi sportivi
CLAUDIO ZAMPETTI – Consigliere – Rapporti con le Imprese
MAURO ZANNINO – Consigliere – Formazione ed internazionalizzazione
CARLO ALESSANDRELLI – Segretario – Mezzi di comunicazione
Come è noto Assonautica Romana si è costituita nel 2007 su iniziativa della Camera di Commercio di Roma e di un folto gruppo di imprenditori e diportisti romani e fa parte di Assonautica Italiana; rappresenta e tutela gli interessi delle varie categorie della filiera nautica favorendone le opportune sinergie.
Nella riunione il presidente Pambianchi ha illustrato l’attuale situazione del mercato nautico nazionale e internazionale, con particolare riguardo alla produzione cantieristica italiana che, al di là dei successi del Salone di Genova e dei principali cantieri capaci di esportare i loro prodotti, risente della stagnazione dei consumi e, in generale, della crisi economica – ma non solo – del Paese. In attesa di tempi migliori occorre comunque ricreare un’atmosfera positiva nei confronti della nautica attraverso una politica di settore fondata sulla promozione della cultura del mare e dell’andar per mare, strettamente legata alla difesa dell’ambiente marino, alle attività sportive e ad una sana gestione del tempo libero. Ciò partendo dai giovani, dalla piccola nautica, dallo sport della vela e della motonautica, dallo sviluppo del turismo nautico in qualità di strutture e servizi (specie al sud).
Su quest’ultimo tema il Comitato ha dibattuto a lungo anche sulla base di una indagine, sia
pur sommaria, compiuta la scorsa estate da alcuni soci diportisti in vari marina e porticcioli
italiani: servizi approssimativi, se non scadenti o addirittura inesistenti, e tariffe alte e molto difformi l’una dall’altra che rendono il nostro sistema, mediamente, non ancora in grado di tenere il passo, qualitativamente parlando, dei concorrenti approdi delle altre nazioni del mediterraneo occidentale.
Da qui la decisione del Comitato di avviare una serie di iniziative operative, a cominciare da un’attività di formazione delle varie figure di operatori nautici, della portualità e del turismo diportistico.